Chi siamo
Nella vostra lettera a Papa Francesco, vi presentate come “ex musulmani”. Ma non è chiaro fino in fondo chi siano i promotori dell’iniziativa.
“Sono ex musulmani e alcuni loro amici, arrabbiati per l’islamofilia nella Chiesa, di cui il Papa è un esponente di spicco”.
Avete un’associazione?
“Alcuni di noi fanno parte di associazioni che sostengono gli ex musulmani e la loro evangelizzazione. Non abbiamo un capo o un presidente, se non Gesù Cristo, per il quale abbiamo accettato di perdere tutto”.
Siete seguiti da sacerdoti o vescovi?
“Sono veramente pochi i preti che ci sostengono”.
Alla vostra petizione hanno aderito oltre 3.600 persone. Non tutte saranno convertiti, immagino. Quanti sono gli ex musulmani che si sentono feriti dal dialogo del Papa con i fedeli di Allah?
“Al momento non lo sappiamo ancora. Come abbiamo detto nella presentazione della nostra lettera, gli ex musulmani, in generale, sanno di essere stati condannati a morte dall’islam e evitano quindi di farsi riconoscere. I nomi li riveleremo solo al Santo Padre, se lo richiederà”.
La vostra iniziativa sembra simile alla “Corretio Filialis” pubblicata alcuni mesi fa. Se però in quel caso a firmarla furono solo teologi, preti e vescovi, voi invece l’avete aperta a tutti i fedeli. Non rischia di farla apparire meno seria?
“Non crediamo sia necessario essere un teologo affermato per riconoscere la natura demoniaca dell’islam. Basta un po’ d’intelligenza, senza dover scomodare la fede, per capire che non si possono servire allo stesso tempo la Chiesa e l’islam, cioè Cristo e l’Anticristo”.
Non crede sia presuntuoso per un gruppo di fedeli pretendere di correggere il Papa?
“Come si legge nella glossa di Sant’Agostino in uno dei suoi passaggi: “San Pietro ha insegnato con il suo esempio a coloro che sono di rango superiore che se stanno rischiando di perdere la retta via, non si devono arrabbiare se coloro che sono inferiori li riprendono”.
La Chiesa dovrebbe cercare il dialogo o combattere i musulmani?
“Quale dialogo (può esserci) con l’islam? ‘Quale rapporto c’è tra la giustizia e l’empietà. Quale unione tra la luce e le tenebre? Quale accordo tra Cristo e Satana? Quale legame tra il fedele e l’infedele?’. La Chiesa deve lottare contro l’islam perché è minacciata direttamente da colui che ha per missione quella di annientarla e rimpiazzarla. Chi può venire dopo il Cristo se non l’Anticristo?”.
I cristiani dunque dovrebbero cercare di convertire i musulmani?
“Tutti quelli che non lo fanno, dovranno rendere conto a Dio per la dannazione dei musulmani che avrebbero potuto salvare”.
Cosa vi aspettate di sentire da Papa Francesco, se dovesse rispondere al vostro appello?
“Che dica la verità riguardo l’islam oppure che taccia!”
Perché pensate che il Pontefice stia “islamizzando l’Europa”?
“Per diverse ragioni: perché sta affermando delle contro-verità sull’islam, in modo da renderlo più amabile; e perché sta incoraggiando l’invasione dell’Occidente da parte dei clandestini di religione musulmana, disobbedendo così al comandamento apostolico”.
Voi sostenete che il Papa stia proponendo il Corano “come via di salvezza”. Per quale motivo credete lo faccia?
“Questo è per noi è un profondo mistero”.
Il Corano predica violenza?
“Basta leggere il Corano e conoscere la storia dell’islam per capirlo. Gesù ha annunciato che sarebbe venuto un tempo in cui coloro che uccidono i cristiani avrebbero immaginato così di adorare Dio. E in quale religione, se non nell’islam, viene insegnato l’odio a morte per i cristiani?”
Cosa farete se Bergoglio non cambierà la sua posizione?
“Continueremo a soffrire e a domandare perdono a Dio per lui, sperando (nell’arrivo) di un Papa secondo il Suo cuore”.
Sognate il ritorno di Benedetto XVI?
“No”.
E sareste pronti a lasciare la Chiesa?
“No”.
Pensate che il Papa stia tradendo la Chiesa?
“Si può pensare che la compiacenza verso l’islam non sia un tradimento?”
Giuseppe De Lorenzo / IlGiornale.it